1. relazione del professor Claudio Bassetti della scuola media Pedrolli di Gardolo (TN)
Vienna si è profilata venerdì mattina all’orizzonte di mezzogiorno, mentre il gruppo dei quaranta ragazzi della 3G di Rovereto Nord e della 3F di Gardolo pedalava lungo la sponda sinistra del Danubio. Un lungo, variopinto, allegro, a volte indisciplinato serpentone che stava per arrivare alla meta; pensata per mesi, attesa da settimane, conquistata in quattro giorni di fatica e sudore, cadute, pioggia e vento, freddo a volte quasi invernale e timidi squarci di sole a incoraggiare la comitiva.
La prima tappa ha avuto aspetti quasi eroici per i coraggiosi, circa metà, che si sono avventurati nelle gole di Schlogen, vicino a Passau in Germania. Una pioggia fine e insistente, con temperature da fine febbraio, ha accompagnato i pedalatori per più di metà dei sessanta chilometri. Linz veniva raggiunta mentre la sera era ormai calata. Il gruppo meno temerario stava aspettando, dopo aver conosciuto il Danubio usando un più riparato battello. Intensa anche la giornata successiva; commozione vera al campo di concentramento di Mauthausen, emozioni forti che hanno scosso i ragazzi. La lunga pedalata verso Melk ha stemperato la tristezza. L’abbazia benedettina, maestosa sul colle, segnava da lontano la meta raggiunta traversando più volte il Danubio con piccoli traghetti a motore ed a fune, percorrendo angoli di selvaggia bellezza accanto a paesi incantevoli nell’armonia delle costruzioni e del rapporto con l’ambiente fluviale. La solita Wienerschnitzel con patatine per togliere una fame a volte feroce, soprattutto dei soliti temerari in grado di compiere l’intero tragitto ( 120 km) in giornata. Le immancabili nubi basse minacciose, cariche di acqua, hanno accolto al mattino di giovedì i ragazzi. Si va nella Wachau, territorio denso di storia e di testimonianze eccezionali; la biblioteca dell’abbazia di Melk, la Venere di Willendorf, statuetta datata 25 mila anni e che celebra il mito della fecondità, ritrovamento di grandissima importanza in un paesino di quattro casette deliziose, Durnstein borgo medioevale di bellezza straordinaria, compreso fra il fiume ed i vigneti della vallata. Tulln aspetta i pedalatori, che corrono fra campi di segale e pioppi, fra i boschi di riva e gli stagni sempre più frequenti e ricchissimi di vita. Policromia di verdi, delicati ed intensi, di profumi, di suoni di migliaia di uccelli. Tulln accoglie i ragazzi con la porta di Marco Aurelio; latini non più conquistatori ma turisti, particolari, turisti a bassa velocità e basso impatto. E al mattino si riprende per l’ultima tappa, Vienna la capitale tanto agognata. Vienna che appare, dopo il pranzo a base di panini (200 al giorno) , come al solito preparato dai ragazzi, davanti al gruppo, spinto dal vento, per la prima volta favorevole, con il sole, per la prima volta a fare la sua comparsa, con l’entusiasmo della meta a portata di gambe.
Dentro il viaggio, tanti viaggi. Cultura, sport, amicizia, solidarietà, collaborazione. Il viaggio dei meccanici, pronti a riparare i danni, il viaggio dei vivandieri, quelli delle riprese, quelli che aiutavano i compagni in difficoltà, Il viaggio della cultura e quello dello sport. Un gruppo di ragazzi, una decina, allenato e motivato, ha percorso tutto l’itinerario, come sfida al tempo ed alle revisioni nefaste, festeggiando la soglia dei trecento chilometri alle porte di Vienna. Un gruppo più numeroso si è confrontato con un modo nuovo di muoversi, dove tutti i sensi sono sollecitati, dove la scoperta del paesaggio, della storia, della geografia diventa conquista personale, dove la meta vera è il viaggio. Il Prater ed il suo parco divertimenti è ricompensa per una esperienza straordinaria, sotto ogni profilo.
Claudio Bassetti
2. relazione degli alunni
La gita più moderna? Non in pullman ma in bici!
Fino a Vienna in bicicletta. Non stiamo parlando del prossimo campionato europeo di ciclismo, ma della nostra prossima gita scolastica. Avete capito bene: quest'anno la III G (assieme ad una classe della scuola media di Gardolo, la III F) andrà in gita (a Vienna) non più con il pullman, ma salendo su una bicicletta. E pedalando di brutto! Da quanto ci risulta, siamo tra le prime scuole in Trentino (ma forse anche in Italia) a fare una gita così. L'"esperimento" andrà a buon fine? I nostri corpi ancora in fase di crescita resisteranno alla fatica? Per precauzione, vi segnaliamo fin d'ora il periodo di rientro: fine maggio. Se per quella data non saremo ancora tornati, beh, veniteci a cercare!
Naturalmente, l'idea di fare una gita di questo tipo ci è piaciuta subito moltissimo. E' un'occasione unica e splendida, per diversi motivi. Fare lo stesso viaggio in pullman o in bici infatti non è affatto la stessa cosa. Un aspetto interessante di questa gita è ad esempio questo: quello che conta non è più solo la meta, ma anche e soprattutto il percorso che si fa per raggiungerla. Un esempio? Chi va a Vienna in macchina, sfreccerebbe davanti a paesaggi spettacolari come le gole di Schlogen. Noi invece potremo ammirarle con tutta la calma che vogliamo: una vallata strettissima, senza strade, dove si può ammirare un verde sconfinato e profumatissimo, ai margini di un fiume, il Danubio, che scorre lento e quieto verso est. Se all'arrivo saremo ancora tutti vivi e vegeti (e non è assolutamente detto: anzi, qualcuno potrebbe già avere il fiatone solo a scaricare la bici dal pullman…), allora ci fermeremo sui prati della vallata e potremo scattare delle bellissime foto, ammirare con tranquillità il paesaggio, scambiarci qualche opinione, scherzare e ridere insieme. E Schlogen non sarà naturalmente l'unica tappa del nostro percorso. In bicicletta (senza inquinare, il che non guasta, di questi tempi!) percorreremo in totale circa 200 km. Ci sarà il tempo per lo svago e il divertimento, ma anche per lo studio e per la riflessione. Così, ad esempio, faremo tappa anche al campo di concentramento di Mauthausen: il nazismo e i suoi drammatici effetti, fino ad oggi, li abbiamo studiati solo sui manuali di storia.
Un altro aspetto molto interessante della gita è stata la sua organizzazione. Sì, questa volta la gita non solo l'abbiamo scelta noi, ma l'abbiamo anche organizzata (con il prezioso aiuto del segretario Carlo, della professoressa Caterina De Meio e del preside Kirchner). E questo ci ha aiutato non solo ad imparare come si organizza un grande evento, ma anche ad essere responsabili, e a pensare non solo per noi stessi, ma anche per un gruppo intero. Tutto insomma è stato deciso da noi. Anzitutto dove andare e quali tappe fare. A proposito, ecco l'itinerario: il viaggio completo è Rovereto-Vienna. Si svolgerà in quattro tappe (escluso il ritorno da Vienna, tutto in pullman), in parte in bici, in parte in pullman. Tranne che per due veri pazzoidi (Moris e Matteo della III G), che hanno deciso di farsi tutti i 350 km (!) da Passau (Austria) a Vienna (messaggio per Moris e Matteo: vedete di non farci aspettare ore…), tutti gli altri in bici si faranno comunque, in totale, 201 km! Da Schlogen ad Aschach (42 km), da Grein a Ybbs, per 38 km, da Melk a Krems (42 km), infine da Tulln a Vienna, 45 km. Una volta deciso il percorso, abbiamo organizzato le singole tappe. Non è stato facile. Abbiamo dovuto trovare il giusto numero di chilometri al giorno (c'è chi ha più resistenza, e chi meno…), abbiamo dovuto trovare per ogni tappa una città dove si poteva dormire (soprattutto in ostello), scegliere le mete da visitare. Abbiamo organizzato anche i pasti: abbiamo stabilito che ogni mattina un gruppo di studenti andrà a comprare i panini, e li preparerà per tutti. Tutto è stato organizzato nei minimi dettagli. Abbiamo pensato anche, prima di partire, di mettere a posto le nostre bici (per questo è stato organizzato un laboratorio pomeridiano, di cui parliamo nell'intervista che trovate nelle pagine seguenti), e di allenarci un po': 201 km non sono proprio una passeggiata… Così un giorno siamo andati anche sulla ciclabile lungo l'Adige. Infine, abbiamo pensato anche di creare un collegamento tra l'Austria e Rovereto. Così, per raccontare tutto il percorso in diretta, uno gruppo sarà munito di sistema di Gps: e da Rovereto chiunque lo vorrà potrà collegarsi al computer e vedere tramite il programma google earth l'intero nostro percorso. Sul programma potrete trovare anche foto e commenti del nostro fantastico viaggio!